Scarpe con tacco a spillo, come le abbino?
Le scarpe con il tacco a spillo sono entrate nel mondo delle calzature femminili nel 1953, e sono un primato tutto italiano: l’idea è infatti quella di un calzolaio di Vigevano, che per creare delle scarpe con un tacco più resistente decise di realizzarne la base in alluminio. Da allora le scarpe con tacco a spillo si sono diffuse in tutto il mondo, diventando un simbolo di stile, eleganza e femminilità. Per essere definito tale, un tacco a spillo deve avere un’altezza pari o superiore a 8 cm e deve avere la punta stretta, appunto “a spillo”. Questa forma permette infatti di slanciare la gamba, facendola apparire più lunga.
Temporaneamente messo da parte negli anni ‘60 e ‘70, a causa dell’influenza dello stile hippy e della cultura dance, a partire dagli anni ‘80 in poi il tacco a spillo è tornato di moda, diventando uno dei classici irrinunciabili che ogni donna dovrebbe avere nell’armadio.
Passione “a spillo”
Esistono moltissimi tipi di scarpe con tacco a spillo: alcune sono dotate anche di un plateau, per essere più comode e diminuire l’altezza del tacco pur mantenendo l’altezza complessiva della scarpa. Esistono inoltre décolleté con tacchi a spillo, sandali, scarpe open toe e perfino stivali con tacchi a spillo.
Sebbene normalmente i tacchi a spillo vengano considerati l’emblema della seduzione, nulla vieta di indossarli anche tutti i giorni in ufficio – a meno che non facciate un lavoro che vi porti a passare molto tempo in piedi. Fondamentale in questo caso è l’abbinamento: un paio di décolleté con tacco a spillo, infatti, è estremamente versatile e si adatta a tutte le situazioni. Abbinandolo con un tailleur pantaloni, infatti, il look diventa subito adatto all’ufficio – ma bisogna fare attenzione all’orlo del pantalone; abbinandolo invece con un abito il look diventa subito adatto alla sera o a un’occasione più formale.